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Il paese dai tetti d’oro : la malattia mentale

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C'era una volta il paese dai tetti d'oro
gli abitanti vivevano a modo loro.
I giorni dispari erano tristi
i giorni pari erano ilari.

Le case eran lì tutte attaccate
sembravano brutte e deformate
ma solo per chi le osservava da fuori
perché da dentro eran belle e a colori.

Parevano case in movimento
alcune prive di pavimento
ma non importa non c'è da obiettare
chi le abitava sapeva volare.

Da questo posto particolare
è assai difficile potersene andare
un campanile al centro controlla
che nessun esca dalla sua bolla.

Una mente che viaggia non è lineare
bisogna capire, saperla accettare
volare in alto passar la frontiera
usare le ali o una mongolfiera.

Tante finestre ci son sulle case
un bravo artista le ha disegnate
ma non ti accorgi se sei un po’ disattento
che è assai difficile guardarci dentro.

Spesso son chiuse, appena accostate
da molto tempo dimenticate
dentro il silenzio nei fragili cuori
ma tanta voglia di venir fuori.

Ecco una strada per andar via
colori in musica e fantasia
perché ogni mente ha la propria ragione
basta cambiare l'angolazione

 Cristina Bizzarri - 30/11/2014 18:56:00 [ leggi altri commenti di Cristina Bizzarri » ]

Poesia apparentemente lieve e leggera ma illuminante, fin dal titolo. Bella!

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